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Centro Regionale Trapianti Sicilia

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Dichiarazione di volontà
La donazione di organi, tessuti e cellule è un gesto di grande valore civico grazie al quale ogni anno migliaia di persone affette da gravi e irreversibili malattie degli organi, tessuti o cellule, possono essere curate con il trapianto.
(Guarda anche qui->https://youtu.be/5OO8ksZH0RY)

Come diventare donatore

Ogni cittadino maggiorenne può esprimere il proprio consenso o dissenso finalizzato alla donazione di organi e tessuti dopo la morte attraverso una delle seguenti cinque modalità di seguito elencate.

Come esprimere il proprio consenso:

• Compilando il modulo in alto a destra ed allegando la carta di identità, inviarlo al seguente indirizzo:
CRT Sicilia presso L'ARNAS civico
piazza Nicola Leotta 4
90127 Palermo
• presso gli uffici anagrafe dei Comuni al momento del rilascio o rinnovo della carta d’identità
• firmando il modulo presso la propria Azienda Sanitaria Locale (ASL) di riferimento
• compilando il tesserino del CNT o il tesserino blu del Ministero della Salute, o una delle donor card distribuite dalle associazioni di settore; in questo caso è necessario stampare il documento, conservarlo, e informare i familiari della propria decisione
• compilando l’atto olografo della Associazione Italiana per la donazione di organi, tessuti e cellule (AIDO)
• riportando la propria volontà su un foglio bianco, comprensivo di data e firma, e custodire questa dichiarazione tra i propri documenti personali.
La dichiarazione resa all’ASL, al Comune e all’AIDO è registrata nel Sistema Informativo Trapianti e consultabile dai medici per verificare, in caso di necessità, l’esistenza di un’espressione di volontà sulla donazione. Si può cambiare idea sulla donazione in qualsiasi momento poiché, in caso di accertamento della volontà espressa in vita, fa sempre fede l’ultima dichiarazione resa in ordine temporale. Nel caso in cui la persona non abbia rilasciato in vita una dichiarazione sulla donazione di organi e tessuti, il prelievo è consentito solo se i familiari aventi diritto - coniuge non separato, convivente more uxorio, figli maggiorenni e genitori - non si oppongono alla donazione. Per i minori sono sempre i genitori a decidere; se anche solo uno dei due è contrario, il prelievo non può essere effettuato. Gli organi che possono essere donati dopo la morte sono: cuore, polmoni, rene, fegato, pancreas e intestino; tra i tessuti: pelle, ossa, tendini, cartilagine, cornee, valvole cardiache e vasi sanguigni.

Donazione da vivente

La donazione in vita, al pari di quella dopo la morte, è strettamente regolamentata Si possono donare in vita il rene (Legge 26 giugno 1967 n. 458) e una porzione del fegato (Legge 16 dicembre 1999 n. 483); in quest’ultimo caso si parla tecnicamente di “split”. L’attività di trapianto di rene o di una parte di fegato da donatore vivente è disciplinata da diverse norme, documenti di indirizzo e pronunciamenti etici. Le procedure sono molto rigide e prevedono una serie di accertamenti, clinici e motivazionali. Gli accertamenti clinici sul donatore servono a verificare che non vi siano specifici fattori di rischio, e includono accertamenti immunologici che evidenzino il grado di compatibilità donatore -ricevente. Viene, inoltre, accertata la motivazione del donatore, l’esistenza di un legame affettivo con il ricevente e la reale disponibilità sulla base di una scelta libera e consapevole. Tale accertamento è condotto da una commissione di parte terza, costituita da un medico legale e da uno psicologo. In ogni caso, la donazione non dà luogo a compensi né a benefici di qualsiasi natura e il consenso può essere ritirato in qualsiasi momento prima del trapianto. Per ultimo, la stessa donazione deve essere autorizzata dal magistrato. Per il rene, nel caso di incompatibilità immunologica tra donatore e ricevente esiste uno specifico programma di trapianto, chiamato cross-over, che consente di incrociare tra loro coppie nella stessa condizione. Si può anche donare il rene in favore di uno sconosciuto: è la donazione “samaritana”, che consente di salvare la vita di un paziente con il quale non si ha alcun legame di tipo parentale o affettivo.

Donazione di cellule staminali emopoietiche

Le cellule staminali emopoietiche, che danno origine a tutti gli elementi del sangue (come globuli rossi, globuli bianchi e piastrine), possono essere donate soltanto in vita. Queste cellule si trovano nel midollo osseo, nel sangue periferico e nel sangue contenuto nel cordone ombelicale; attraverso il trapianto è possibile oggi curare moltissime malattie, come le leucemie, per le quali le terapie convenzionali non offrono sufficienti possibilità di guarigione. Perché si possa procedere con il trapianto è fondamentale che ci sia una compatibilità tra donatore e ricevente. Questa compatibilità genetica si verifica solo una volta su quattro in ambito familiare (fratelli/sorelle) e una su centomila (1:100.000) tra non consanguinei. Per questo, sono nati in tutto il mondo i Registri Nazionali, veri e propri archivi collegati tra di loro nei quali figurano le caratteristiche genetiche dei potenziali donatori. Per iscriversi al Registro Italiano Donatori di Midollo Osseo- IBMDR bisogna avere un’età compresa tra 18 e 35 anni, pesare almeno 50 kg ed essere in buona salute. Inoltre, è necessario fare un primo screening che consiste in un colloquio anamnestico con un medico e, se non si sono riscontrate controindicazioni cliniche, si procede ad un prelievo di sangue o di saliva necessario per la tipizzazione. Si resterà iscritti al Registro IBMDR fino al raggiungimento del 55° anno di vita. Si può effettuare una pre-iscrizione online sul sito del Registro IBMDR; in alternativa è possibile rivolgersi al CRT Sicilia o a uno dei centri donatori e poli di reclutamento o contattare una delle associazioni di settore, come l’ADMO e l’ADOCES.
(Guarda altri video qui -> https://youtu.be/CVxPviB3Qqw )

Donazione del sangue del cordone ombelicale

In Italia è consentito donare il sangue del cordone ombelicale a scopo solidaristico, a disposizione della collettività, o conservarlo ad uso dedicato. Queste due opzioni non comportano alcun onere economico per la famiglia e rientrano nei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA). Il sangue cordonale contiene preziose cellule staminali necessarie per curare gravissime patologie del sangue. Tutte le donne al momento del parto possono donare le cellule del cordone ombelicale la cui conservazione, previa idoneità da accertare in base a precisi criteri, può avvenire in una delle 18 Banche di sangue cordonale attive sul territorio nazionale e autorizzate dal Ministero della Salute. La normativa principale di riferimento in tal senso è il Decreto Ministeriale del 18 novembre 2009 ”istituzione di una Rete nazionale di Banche per la conservazione di sangue da cordone ombelicale”. In Sicilia la Banca del sangue cordonale ha sede presso l’Ospedale di Sciacca che fa capo all’ASP di Agrigento. La conservazione del sangue cordonale ad uso autologo, non è consentita in Italia proprio perché, al momento, non esistono evidenze scientifiche riguardo a un suo impiego a scopo personale al di fuori dei casi previsti dalla normativa di riferimento. Per donare il sangue da Cordone Ombelicale è necessario effettuare una procedura d’idoneità circa un mese prima della presunta data del parto. In sala parto, la madre donatrice sarà sottoposta a un prelievo di sangue periferico (12 ml) per l’esecuzione degli esami di legge obbligatori per la donazione. Il sangue cordonale donato viene sottoposto alle analisi previste dalla normativa. Se il sangue raccolto possiede il numero di cellule idonee al trapianto (almeno 800 milioni) si procede alla tipizzazione e all’inserimento dei parametri in una Banca dati, l’IBMDR (Italian Bone Marrow Donor Registry). Le unità di sangue cordonale una volta congelate possono essere conservate almeno per venti anni, ma è importante che la fase del congelamento avvenga entro le 48 ore successive al prelievo. Ci sono alcuni casi che escludono e controindicano la possibilità di donare il sangue del cordone, quali l’essere affetto da malattie trasmissibili con il sangue o da altre gravi malattie. Il prelievo del sangue del cordone non è consentito nei parti prematuri prima della 37° settimana per tutelare la salute del neonato (34° settimana nel caso di donazione dedicata). È possibile donare il sangue del cordone ombelicale a scopo “dedicato”: • quando il nascituro o un suo consanguineo (fratello/sorella) presenta, o al momento del parto o in epoca pregressa, una patologia per la quale il trapianto di cellule staminali emopoietiche è clinicamente indicato; • quando nella famiglia c’è il rischio di una malattia geneticamente trasmissibile a futuri figli per la quale il trapianto è una pratica scientificamente appropriata; • in caso di patologie che, al momento, non sono ricomprese nell’elenco delle malattie trattabili con il trapianto di cellule staminali cordonali, ma per le quali sussistono comprovate evidenze scientifiche di un loro impiego nell’ambito di sperimentazioni cliniche regolamentate. Il D.M. 18 novembre 2009 (così come modificato dal D.M. 22 aprile 2014) regolamenta la donazione del sangue cordonale ad uso dedicato. Per approfondire la donazione del sangue cordonale, è disponibile la guida per i genitori realizzata dall' EDQM (Consiglio d'Europa).
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