Perché donare i propri organi?
Decidere di donare gli organi e i tessuti dopo la morte è un gesto di grande generosità.
Così facendo, si dona a un paziente, in molti casi in fin di vita, la possibilità di guarire e
riprendere una vita normale.
Come si può esprimere la dichiarazione di volontà sulla donazione di organi e
tessuti?
I cittadini hanno a disposizione 5 modi per dichiarare la propria volontà:
• compilando e firmando un modulo presso l’ufficio anagrafe dei Comuni al momento
del rilascio/rinnovo della carta d’identità;
• firmando l’Atto Olografo dell’Associazione Italiana per la donazione di organi,
tessuti e cellule (AIDO);
• compilando e firmando un modulo presso la ASP di appartenenza;
• scrivendo su un foglio libero la propria volontà, indicando i dati personali e
apponendovi la data e la propria firma. È necessario che questa dichiarazione sia
portata sempre con sé;
• compilando e firmando il tesserino blu del Ministero della Salute o le tessere delle
Associazioni di settore.
Se non si esprime la volontà a donare vale il silenzio-assenso?
No, al momento attuale in assenza di espressione di volontà del defunto, sia scritta che
orale, è effettuato un colloquio con i familiari aventi diritto (coniuge o convivente, genitori,
figli) i quali possono, eventualmente, opporsi al prelievo.
Quali organi e tessuti possono essere donati dopo la morte?
ORGANI: cuore, polmoni, fegato, reni, fegato, pancreas e intestino.
TESSUTI: cute, ossa, tendini, cartilagine, cornee, valvole cardiache e vasi sanguigni.
Quali organi e tessuti possono essere donati da donatore vivente?
ORGANI: reni e parte del fegato.
TESSUTI: sangue, midollo osseo, cute, placenta, segmenti osteo - tendinei, cordone
ombelicale.
Quando è possibile donare gli organi dopo la morte?
La donazione di organi può avvenire soltanto in seguito a diagnosi di morte accertata con
metodo neurologico. La Legge n° 91 del 1 Aprile 1999 dispone che si possano prelevare
gli organi a scopo di trapianto in questi soggetti, a meno che questi non abbiano espresso
in vita una volontà contraria, o in mancanza, se i familiari aventi diritto si oppongano al
prelievo
ACCERTAMENTO DI MORTE
Chi accerta la morte con criteri neurologici?
Una commissione di 3 medici (un medico legale, un rianimatore e un neurologo), nell’arco
di sei ore esegue per due volte una visita clinica con indagini strumentali che comprovino
la condizione di morte cerebrale.
Cosa determina la morte di una persona?
La morte di una persona è determinata esclusivamente dalla morte del cervello, quindi
dalla cessazione irreversibile di tutte le sue funzioni, indipendentemente dalle funzioni
residue di qualsiasi altro organo. Per questo motivo in un soggetto deceduto in condizioni
di morte cosiddetta “encefalica”, se si mantiene una ventilazione meccanica, il cuore può
battere per alcune ore. La donazione di organi può essere effettuata solo in questi casi.
Si possono prelevare gli organi da una persona in coma?
Il coma è una condizione patologica caratterizzata da perdita della coscienza, motilità
spontanea e sensibilità. Il paziente in coma è vivo e non si procede quindi MAI al prelievo
di organi.
È possibile confondere la morte cerebrale con il coma?
No, le procedure diagnostiche consentono di escludere con sicurezza questa possibilità.
Fino a quale età si possono donare organi e tessuti?
Non esistono precisi limiti di età. Possono essere prelevati organi da donatori di età anche
superiore a 90 anni.
Chi è portatore di epatite C o affetto da altre patologie può donare gli organi?
Sono categoricamente esclusi da qualsiasi tipo di prelievo soggetti con:
Positività contemporanea per epatite B e D.
Neoplasie maligne metastatizzate.
Infezioni sistemiche sostenute da microorganismi per i quali non esistono opzioni
terapeutiche praticabili.
Malattie da prioni accertate.
Si possono trapiantare gli organi riproduttori e il cervello?
No, la legge non lo consente.
È possibile decidere in vita a chi verranno donati i propri organi?
No, gli organi sono assegnati ai pazienti in lista di attesa in base alle condizioni di urgenza
e alla compatibilità clinica e immunologica del donatore con i pazienti in attesa di trapianto.
Quanto costa ricevere un organo?
Nulla. I costi del trapianto sono totalmente a carico del SSN.
TESSUTI
Chi è il donatore di tessuti?
Il donatore di tessuti può essere una persona deceduta o una persona vivente.
Quali tessuti possono essere donati?
Sangue, midollo osseo, vasi (arterie e vene), valvole cardiache, tessuto
muscoloscheletrico, cornee, cute, placenta, sangue del cordone ombelicale.
Come avviene la donazione da vivente?
Nel caso della donazione da vivente i tessuti sono raccolti nel corso di una procedura
chirurgica alla quale il paziente - donatore si sottopone per altri motivi. I tessuti donati
(come vene safene della gamba, placenta, testa di femore) sono dunque “scarti” che sono
recuperati e, dopo un adeguato trattamento, utilizzati per la cura di altri pazienti.
Cosa si intende per la donazione di cellule?
Normalmente si intende donazione di cellule staminali ematopoietiche, le cui fonti possibili
di raccolta sono: midollo osseo, sangue cordonale o placentare, sangue periferico.
A cosa servono le cellule staminali donate?
Le cellule staminali emopoietiche sono in grado di generare globuli bianchi, rossi e
piastrine. Se trapiantate, possono curare bambini e adulti affetti da gravi malattie come
leucemie, linfomi, aplasie midollari, talassemie e alcune gravi carenze del sistema
immunitario.
Dove sono conservati i tessuti?
Le cellule e i tessuti possono essere conservate in apposite Banche.
È necessario verificare la compatibilità con il donatore per ricevere un trapianto di
cellule staminali?
È necessario verificare più criteri di istocompatibilità tra il donatore e il ricevente. Per
questo esistono i Registri Nazionali e Internazionali nei quali sono riportate le informazioni
sanitarie relative ai donatori di cellule staminali ematopoietiche (midollo osseo e sangue
cordonale). Quando c’è la necessità di un trapianto, si esegue una ricerca di un donatore
o di unità di sangue compatibili su questi Registri o presso le Banche di sangue cordonale.
Cos’è una Banca dei tessuti?
È una Struttura sanitaria pubblica che raccoglie, conserva, tratta e distribuisce tessuti
umani a scopo di trapianto, garantendone la tracciabilità, la qualità, l’idoneità e la
sicurezza.
Occorre verificare la compatibilità con il donatore per ricevere un innesto di tessuto?
Usualmente no, in quanto per i tessuti il rigetto è estremamente improbabile. È necessario
verificare altri criteri, relativi alle caratteristiche del tessuto, all’età del donatore, alla
tipologia di intervento.
LA DONAZIONE E IL TRAPIANTO DI MIDOLLO OSSEO
Cos’è il midollo osseo
Il midollo osseo è un tessuto contenuto nella parte più interna delle ossa brevi e piatte,
vertebre, cranio, coste, bacino, etc (da non confondere con il midollo spinale che fa invece
parte del sistema nervoso), ed è costituito da cellule in grado di originare globuli rossi,
globuli bianchi e piastrine. Le cellule del midollo osseo (CSE - cellule staminali
emopoietiche) sono in grado di replicarsi in modo da mantenere il loro numero invariato
durante tutta la vita, anche se dovessero in parte venire prelevate (donazione).
Cos’è il trapianto di midollo osseo
Per Trapianto di Midollo Osseo (TMO) si intende la procedura che sostituisce il midollo
osseo malato o non funzionante, con cellule staminali sane in grado di rigenerare tutte le
cellule del sangue, ricostituendo le normali funzioni ematologiche e immunologiche.
Trapianto di Midollo
Il TMO può essere autologo (trapianto di midollo prelevato dallo stesso paziente dopo
Opportuno trattamento) o allogenico (trapianto di midollo da donatore sano). Le cellule
staminali sono infuse al paziente come una normale trasfusione di sangue.
Il prelievo delle cellule staminali ematopoietiche può essere effettuato tramite due diverse
procedure:
1. Aspirazione di sangue midollare mediante puntura delle creste iliache posteriori (ossa
del bacino) in anestesia totale o epidurale. Il prelievo dura di norma 30-45 minuti, il midollo
prelevato si ricostituisce spontaneamente in 7-10 giorni.
2. Prelievo da sangue periferico mediante Aferesi. Nei giorni precedenti il prelievo avverrà
la somministrazione in più dosi di un farmaco stimolatore del midollo (fattore di crescita),
che aumenta la replicazione delle cellule staminali e le mobilizza dalle loro sedi naturali al
sangue periferico.
La procedura di Aferesi, che non richiede ospedalizzazione, ha la durata di circa 4 ore.
Tutte le informazioni riguardanti la donazione prelievo e trapianto di midollo si possono
visualizzare alla seguente pagina: http://ibmdr.galliera.it/info/informazioni-per-idonatori
Come si diventa donatore di midollo osseo?
Per donare il midollo bisogna iscriversi al Registro dei Donatori di Midollo Osseo (RDMO)
I requisiti principali sono:
- essere maggiorenne e di età inferiore ai 36 anni;
- godere di buona salute;
- essere rispondente ai requisiti di idoneità ed eleggibilità alla donazione previsti dalla
normativa italiana “Legge 4 maggio 1990 n.107” e relativi Decreti attuativi per la donazione
di sangue.
- essere intenzionato a donare per qualsiasi paziente, nazionale o internazionale.
Tutte le informazioni riguardante la procedura per l’iscrizione possono essere richieste
presso un Centro donatore, Polo di reclutamento, Servizio trasfusionale di qualsiasi
ospedale più vicino a dove si risiede, associazioni distribuite nel territorio o si può
chiamare il Registro Regionale che ha sede presso il Centro Regionale Trapianti Sicilia
(CRT). Altre informazioni si possono reperire alla seguente pagine web:
http://ibmdr.galliera.it/iscrizione.
E’ possibile per ogni utente potersi pre-iscrivere al seguente link:
“https://ibmdr.galliera.it/ibmdr/news_eventi/diventa-donatore”, seguendo una procedura
molto semplice. Una volta validata l’iscrizione e gli esami in itinere, il donatore riceverà
un’email con un link dove il donatore potrà gestire il suo profilo, e una lettera di
ringraziamento che gli comunicherà l’inserimento in lista
Al momento dell’iscrizione sarà effettuato un prelievo di sangue per la tipizzazione HLA
necessaria per la registrazione dei dati nel Registro Regionale (che ha sede presso il
CRT) e successivamente trasferiti al Registro Nazionale (IBMDR). Nel caso in cui sarà
riscontrata compatibilità con uno dei pazienti in lista di attesa, il donatore sarà richiamato
per ulteriori prelievi di sangue, necessari per indagini genetiche più approfondite. Il
Registro opera sul territorio nazionale ma è anche collegato con i Registri dei Donatori di
Midollo Osseo di tutto il mondo (World Marrow Donor Association, WMDA).
La possibilità a oggi che un donatore iscritto sia selezionato è di 1:100000
PRIMA E DOPO IL TRAPIANTO
Che tipo di vita conducono i trapiantati?
I pazienti trapiantati riprendono, in seguito all’intervento, a lavorare, viaggiare, fare sport. I
soggetti in età fertile possono avere figli e le giovani donne trapiantate possono portare a
termine una gravidanza. Ormai i casi di rigetto sono sempre più rari e controllabili con la
terapia farmacologia. Tuttavia i pazienti devono sottoporsi a rigorosi controlli presso
Strutture abilitate.
Quanto tempo ci vuole per rimettersi in forma dopo un trapianto?
Se il decorso è regolare generalmente in poche settimane si riacquista una completa
riabilitazione.
Cosa succede se il corpo rigetta l’organo trapiantato?
Il rigetto dell’organo è un evento possibile che richiede un adeguato e specifico
trattamento farmacologico. Generalmente il rigetto si riesce a fronteggiare ma quando ciò
non è possibile è necessario un secondo trapianto.
Si può svolgere attività fisica dopo il trapianto?
Si, il trapianto restituisce a una vita completamente normale. Ci sono trapiantati che
praticano sport anche a livello agonistico. Lo sport aiuta a ridurre la quantità di farmaci da
assumere contro il rigetto.
Quante volte si dovrà tornare in Ospedale?
I controlli dipendono dal decorso clinico. Sono generalmente più frequenti nelle prime
settimane. Nella maggior parte dei casi non è necessario tornare sempre nell’Ospedale
dove è stato eseguito il trapianto se non periodicamente e secondo le indicazioni dei
medici curanti.
Quali farmaci si assumono dopo il trapianto? E quali sono gli effetti collaterali?
Oggi sono disponibili numerosi immunosoppressori da assumere con regolarità al fine di
evitare il rigetto. Tutti i farmaci possono causare effetti collaterali che in genere sono ben
tollerati.